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A dicembre scatta la prima fase del nuovo digitale terrestre: cosa c'è da sapere

La prima tappa dello switch-off prevede la transizione dall'Mpeg2 al più efficiente Mpeg4, mentre nel 2023 si passerà definitivamente al Dvb-T2. Ecco chi dovrà cambiare sicuramente decoder o televisore
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TelevisoreGetty Images

A partire dal 21 dicembre tutte le trasmissioni del digitale terrestre saranno in alta risoluzione. È una buona notizia, ma vuol dire anche che i possessori di vecchi televisori potrebbero essere costretti ad acquistare un nuovo decoder

Tecnicamente Rai, Mediaset e gli altri broadcaster hanno previsto una vera e propria transizione tecnologica: dall’impiego del formato video Mpeg2 al più efficiente Mpeg4 con codifica H264. Come spiega a Wired l'ingegner Tonio Di Stefano, direttore Reti e piattaforme Rai e presidente Hd Forum Italia (Hdfi), "è solamente il completamento di un processo avviato già da più di un anno. L' Mpeg2 è una tecnologia che ci ha accompagnato negli ultimi trenta anni ed è ora di abbandonarla. È veramente residuale ormai".

Si tratta di uno switch-off che non poteva più essere rimandato poiché la roadmap europea aveva stabilito per questo passaggio obbligato il confine invalicabile del 31 dicembre 2022. Il motivo è giustificato dal fatto che a partire dal 2023 – in realtà si ipotizzava gennaio, ma sarà più lento – dovrebbe completarsi il passaggio definitivo allo standard Dvb-T2 con codifica Hevc (H265). In pratica il vecchio digitale terrestre sarà accantonato per far posto a uno standard più efficiente, compatibile con più servizi di nuova generazione e soprattutto la diffusione dei contenuti ad alta risoluzione – oggi 4K e domani 8K. Insomma "maggiore qualità con minore consumo di banda trasmissiva", puntualizza Di Stefano

Da ricordare che l’operazione rientra in seno al progetto Nuova Tv Digitale che da una parte ha assicurato l’abbandono delle frequenze in banda 700 MHz, a favore della connettività mobile 5G, e dall’altra inaugurato l’era di una televisione digitale qualitativamente superiore. Com’è risaputo a partire dall’8 marzo scorso è stato consentito ai broadcaster di trasmettere simultaneamente in Mpeg2 e in Mpeg4, in modo che il passaggio fosse il meno traumatico possibile; il 20 dicembre è stato fissato lo spegnimento delle trasmissioni Mpeg2.

Tonio Di Stefano, presidente Hd Forum Italia

Bisogna cambiare tv e decoder?

La maggioranza delle famiglie italiane, secondo le indagini di mercato e diversi sondaggi, dispone di smart tv o tv compatibili con lo standard Mpeg4 poiché è stato introdotto nei dispositivi da oltre 10 anni. Per altro a partire dal 22 dicembre 2018 sono stati venduti solo tv con decoder integrato Dvb-T2 compatibile con Hevc e il profilo Main 10, quello che appunto sarà lo standard di riferimento dal prossimo anno.

In linea di massima un televisore ad alta risoluzione (Full Hd o superiore) dovrebbe essere compatibile con la transizione di dicembre e un’ulteriore riprova è senza dubbio l’attuale possibilità di fruire dei canali Rai e Mediaset nelle prime numerazioni del telecomando. Diversa la situazione per chi oggi si ritrova costretto a guardare i canali Rai solo ed esclusivamente dal canale 501 in poi, oppure quelli Mediaset dal 104 in poi. In questi casi è evidente l’esigenza di acquistare almeno un nuovo decoder Dvb-T2, e con una spesa minima di circa una 20/30 euro il problema è risolto. Non c’è bisogno di cambiare televisore, anche se in effetti per godere dell’alta risoluzione bisogna comunque disporre di un televisore che la supporti e senza di questa si continuerà a guardare i programmi in risoluzione standard.

C’è un unico problema e riguarda coloro che hanno acquistato una smart tv prima del 2018. Il rischio è che ci si possa ritrovare con un modello abbastanza nuovo – quattro anni per una tv non sono moltissimi – capace di superare indenne lo switch-off di dicembre ma non quello del 2023. Già perché per i venditori e le aziende era obbligatoria la vendita dal 2017 di televisori con decoder Dvb-T2 integrato ma senza obbligo di supporto al formato Hevc (H265) Main 10. In pratica qualcuno potrebbe disporre di un modello inadeguato e quindi in futuro costretto all’acquisto di un decoder esterno. 

Oggi per comprendere se si è pronti al nuovo digitale terrestre è sufficiente procedere con un banale test: sintonizzarsi sui canali 100 (Rai) o 200 (Mediaset) e constatare la presenza della scritta Test Hevc Main10.

Il futuro che ci attende

La transizione al Dvb-T2 Hevc inizierà da gennaio, ma ci vorrà del tempo poiché il parco ricevitori da sostituire o integrare è consistente. 

Per quanto riguarda il futuro l'esperto ritiene che le piattaforme di distribuzione web, del digitale terrestre e satellitari complementari, almeno nel medio periodo. "Chiaramente anche le attività di standardizzazione dell’impiego delle frequenze a livello internazionale, con le esigenze pressanti delle compagnie telefoniche per l’allargamento della banda destinata ai servizi 5G ora e prossimamente 6G, avranno un ruolo sulle sfide da affrontare", sottolinea. In effetti tutti i broadcaster si stanno attrezzando di conseguenza.

I risultati dei bonus Tv

I bonus della transizione

Con la legge di bilancio 2022 il governo ha comunque previsto ulteriori misure per agevolare il passaggio. Il bonus tv prevede la consegna direttamente a casa di un decoder compatibile ai cittadini di età pari o superiore ai 70 anni, con un trattamento pensionistico non superiore a 20mila euro annui e che siano titolari di abbonamento al servizio di radiodiffusione. Per farne richiesta è sufficiente telefonare all’800 776 883, selezionando la sezione relativa alla consegna a domicilio dei decoder tv, disponibile dal lunedì al venerdì tra le 10 e le 18, festivi esclusi. Oppure collegandosi direttamente con la pagina dedicata del ministero dello Sviluppo economico (Mise).

Da ricordare però che non possono beneficiare della consegna gratuita del decoder “i cittadini che, pur essendo in possesso dei requisiti richiesti, abbiano già usufruito del bonus tv-decoder”. L’agevolazione è invece cumulabile con chi ha goduto del bonus tv o il bonus tv rottamazione, scaduti il 12 novembre scorso.