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Elf on the shelf, la tradizione natalizia che TikTok ci ha fatto importare

Sono sempre di più i video virali legati alle avventure dell'elfo di Babbo Natale che aiuta i bambini a comportarsi bene in vista del 25 dicembre: da dove nasce questo fenomeno e perché ce ne siamo già appropriati?
Elf on the shelf la tradizione natalizia che TikTok ci ha fatto importare

Se Elf on The Shelf non vi è ancora apparsa su TikTok, significa che il vosto algoritmo funziona più o meno come quello del Grinch. Il social non era mai arrivato fino a questo punto. Spesso la moltitudine di trend e tormentoni che ci ha regalato dalla pandemia in poi sono riusciti a incidere su di noi in maniera limitata nel tempo: due settimane, un mese al massimo. Non di più. Stavolta, però, quasi senza accorgercene, sta accadendo un fenomeno diverso. Sì, perché non era mai successo prima che un social network potesse arrivare a incidere così tanto sulle tradizioni, quelle natalizie in particolar, a cui tra l'altro siamo legati maggiormente. Proprio grazie a TikTok (e al grandissimo potenziale che il marketing natalizo possiede) potremmo aver già importato una nuova tradizione natalizia che è propria degli Stati Uniti: si chiama, appunto, Elf on the shelf.

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Da dove nasce il trend Elf on the shelf?

La frase significa letterlamente elfo sullo scaffale. La storia del trend natalizio che sta spopolando su TikTok ha come protagonista un Elfo, aiutante di Babbo Natale, che viene spedito dal Polo Nord alle case di tutti i bambini per far in modo che questi si comportino bene in vista del Natale. A ogni bambino, quindi, può essere assegno un "elfo d'ufficio", in modo tale da agevolare il lavoro di Babbo Natale che, nel mese di dicembre, incrementa in maniera esponenziale la sua mole di lavoro. La storia di Elf on the shelf è stata raccontata per la prima volta Carol Aebersold e sua figlia Chanda Bell nel libro illustrato da Coë Steinwart The Elf on the Shelf | A Christmas Tradition. Il racconto è ispirato a una tradizione familiare iniziata proprio da Carol Aebersold in Georgia negli anni Settanta per le sue figlie gemelle, Chanda Bell e Christa Pitts da cui poi nacque un libro in rima in cui si spiega come faccia Babbo Natale a sapere in maniera impeccabile quali siano i bambini che si comportano bene e quelli che invece sono più indisciplinati. Per questo Santa Claus decide di inviare per il mondo i suoi fedeli elfi dal giorno del Ringraziamento alla Vigilia di Natale: in questo modo potranno essere i referenti più affidabili per la base dei regali al Polo Nord, che sarà aggiornata fino alla notte di Natale. In questo modo gli aiutanti di Babbo Natale riescono a verificare la bontà dei più piccoli e a riportare l’informazione al Polo Nord prima della notte di Natale. Il libro The Elf on the Shelf | A Christmas Tradition ha avuto un successo incredibile anche fuori dagli Stati Uniti, raggiungendo la cifra record di 10 milioni di dollari all’anno in vendite. Ovviamente, dal libro ne è nato anche un sito ufficiale dedicato al piccolo Elfo in cui sono spiegate le regole del gioco.

Quali sono le regole di Elf on the shelf?

Non festeggiando il Ringraziamento, in Italia i primi video su TikTok legati all'Elfo aiutante di Babbo Natale sono iniziati a spuntare nei primi giorni di dicembre, compatibilmente all'apertura del calendario dell'avvento. Sulle pagine ufficiali di Elf on the shelf sono presenti le regole da rispettare. Quelle fondamentali sono due: la prima è che l'Elfo non può essere toccato dai bambini, altrimenti perde tutta la sua magia. La seconda è che - come Babbo Natale - si muove solo di notte: questo significa che sta ai genitori “inscenare” gli scherzi e le marachelle dell'elfo prima che i figli si sveglino. Questo vale per ogni giorno dall'1 al 23 dicembre. Molti genitori si sono fatti conquistare da questo fenomeno che - c'è da dire - potrebbe rivelarsi più impegnativo del previsto da portare avanti nel corso del tempo. Soprattutto qualora si decidesse di far piombare in casa propria l'elfo magico per tutto il mese di dicembre. Nonostante questo, però, in tantissimi tra Instagram, Pinterest e TikTok condividono idee e consigli su come far muovere il piccolo aiutante di Babbo Natale. E qui entra in gioco la fantasia: l'Elfo infatti ne può combinare davvero di tutti i colori. Dal tagliare i pantaloni dei bambini, chi gli permette di sporcare il bagno, chi lo fa giocare insieme agli altri giocattoli della casa o lo fa sbizzarrire con la carta igienica.

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Il lato pedagogico

Secondo alcuni esperti, Elf on the shelf è un gioco non solo molto divertente, ma che potrebbe avere risvolti importanti nello sviluppo dei bambini. Tutto sta nella volontà dei genitori di accettare di trascorrere poco meno di un mese nei panni degli sceneggiatori-autori della vita e delle marachelle del dispettoso aiutante di Babbo Natale. La storia dell'elfo che osserva i comportamenti dei bambini, li aiuterebbe a esteriorizzare il proprio senso di responsabilità. Una sorta di escamotage per far in modo di imparare a guardarsi dall'esterno.

Tuttavia, il consiglio per i genitori che decidono di iniziare - anche con qualche giorno di ritardo - la maratona di Elf on the shelf è di limitarsi con i video su TikTok. Il motivo? Secondo alcuni articoli pubblicati negli Stati Uniti, dove la tradizione è ben consolidata, sta nel fatto che su TikTok i bambini potrebbero scoprire che dietro l'Elfo e, di conseguenza anche dietro Babbo Natale, ci siano i genitori. Infatti, molti bambini continuano a credere a Babbo Natale fino ai 10 anni e - non è raro - che questi stessi bambini abbiano in qualche modo accesso ai profili TikTok di un genitore o di un fratello più grande. Perché togliergli la magia del Natale prima del previsto?

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