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Il robot made in Italy che farà i lavori che le persone non meritano di fare

La startup Oversonic Robotics ha creato Robee, il primo androide cognitivo made in Italy con un sogno: fare meglio per chi lavora
RoBee di Oversonic Robotics
RoBee di Oversonic RoboticsOversonic Robotics

Italia, luogo dell'innovazione

Secondo una indagine globale sulle aspettative riguardo intelligenza artificiale e robot condotta dall'istituto di ricerca Ipsos questa estate in 31 Paesi del mondo (Italia compresa) il 52% delle persone si dice preoccupata pensando ai prodotti e i servizi basati sull'AI ed è preoccupata per l’impatto che potrebbe avere sull'occupazione. Il rischio è che sostituisca sempre più lavoratori in settori molto diversi: da quelli dei lavori di concetto quando si tratta di sistemi di intelligenza artificiale conversazionale, a quelli in fabbrica o sul campo quando l'intelligenza artificiale guida il robot. Ma è veramente così? I robot sono pensati per sostituire l'uomo?

"No, non è così secondo noi", dice a Wired Paolo Denti, cofondatore e ad di Oversonic Robotics, startup che progetta e realizza robot umanoidi cognitivi. Il loro prodotto è RoBee, un robot umanoide cognitivo che lavora nelle ”smart factory” per svolgere lavori usuranti e pericolosi per la salute, “che le persone non meritano di fare”.

Nella startup che ha l'obiettivo di produrre il primo robot umanoide cognitivo made in Italy i soci fondatori sono due: Fabio Puglia, laureato in fisica e matematica a Milano, è l'innovatore della coppia. Paolo Denti invece, con una laurea in statistica economica a Padova, è l'uomo d'ordine: ha lavorato per grandi gruppi internazionali con posizioni di vertice sino ad essere, dal 2008 al 2018, amministratore delegato di Thun, l'azienda altoatesina con una fortissima vocazione all'internazionalizzazione. Dal 2019 ha iniziato una nuova vita nel settore del fintech e dell'innovazione tecnologica. Sino all'incontro con Puglia e alla voglia di fare impresa in un ambito, quello della robotica, che sta venendo rivoluzionato dall'intelligenza artificiale. Come spiega Denti: "Mi chiedevo come, con tutta la tecnologia che abbiamo a disposizione, non fosse possibile ridurre il rischio di alcuni lavoratori in settori particolarmente usuranti: ebbi modo di vedere il prototipo del robot a cui Puglia stava lavorando, insieme ai suoi collaboratori, e ne intuii subito le potenzialità".

I fondatori di Oversonic Robotics (Paolo Denti e Fabio Puglia) con RoBeeOversonic Robotics

Dal 2020 l'azienda è passata da cinque persone, inclusi i due fondatori, a 60, di cui trenta ingegneri informatici. Ma anche tanti ingegneri meccanici, collaudatori, montatori, perché quello che fa la differenza per Oversonic, nelle intenzioni dei fondatori, è che i robot non solo li progettano, ma li costruiscono anche.

"Abbiamo 39 robot operativi – dice Denti – sono un proof of concept, l'anticamera della vendita. L'anno prossimo vogliamo triplicare i numeri, la nostra capacità produttiva è di uno a settimana e vogliamo arrivare a quattro. Ma sono molto ottimista, perché la prima vendita ha già generato altri due ordinativi". Il robot si inserisce bene nei turni di una azienda che produce beni perché ha una autonomia che gli consente di fare tre turni con pause di ricarica a induzione di 90 minuti. Praticamente una pausa pranzo breve. Il costo di un robot, a listino (ma poi dipende dal progetto) è di 140mila euro: "Tutt'altro che elevato, se pensiamo che unisce le capacità di sistemi robotici diversi presenti in azienda".

La forma è umanoide ma non umana. Niente gambe per camminare, per esempio, perché non ha senso: imitare l'uomo in questa fase vuol dire scegliere a cosa far assomigliare la macchina. Quindi una serie di scelte tecnologiche ma anche pensate per gli ambiti applicativi. "I nostri concorrenti come Tesla o Boston Dynamics costruiscono macchine estremamente costose che fanno cose molto complesse. Noi abbiamo deciso fin dal primo giorno di usare le ruote, perché in ambito industriale od ospedaliero non c'è necessità di camminare. L'impronta a terra è di 65 centimetri per consentire l'uso dell'ascensore. E poi i concorrenti hanno problemi con funzioni "in più", come la camminata crea problemi di autonomia delle batterie, equilibrio, posizione e sicurezza delle persone circostanti".

RoBee di Oversonic RoboticsOversonic Robotics

RoBee è disponibile in quattro varianti per impieghi diversi, pesa fino a 120 chili, è alto fino a due metri e 10, può sollevare 5 chili con un braccio a sbalzo, e non si può confondere con una persona: il viso nelle quattro versioni da macchina è chiaramente artificiale, ma permette di interagire con comandi vocali e ricevere risposte di sintesi vocali. "Non vogliamo scimmiottare le persone: è una macchina con cui si deve parlare ma non vogliamo generare timori o spaventi: può essere usata in un ospedale o in una Rsa per l'assistenza di base ai pazienti: non avrebbe senso".

I robot sono pensati per essere sicuri in tutti i sensi. Devono garantire la privacy delle informazioni delle aziende che li acquistano, il loro addestramento avviene in modo rinforzato (con apprendimento sul campo) ed è gestito via cloud. I robot sono perfetti per operare "in sciame", cioè in gruppi, con scambio di informazioni in tempo reale. E sono progettati per essere "verdi": tutte le componenti fanno parte di un progetto di economia circolare (le plastiche e i rivestimenti) con smaltimento certificato delle parti o riciclo diretto. "La rivoluzione industriale – dice Denti–, con le prime macchine, ha reso alienanti molti lavori in fabbrica: questa macchina permette di fare attenzione alla salute di chi lavora in ambiti in cui ad esempio ci sono rischi per la salute. Non solo in fabbrica ma anche in ambito sanitario, come ci ha insegnato per esempio la pandemia. L'obiettivo è creare macchine che siano socialmente utili e che facciano i lavori che una persona non si merita di fare".