Nella giornata mondiale contro l'Aids, nuove prospettive terapeutiche per i più piccoli

Messa a punto una nuova procedura che consentirà di sperimentare la sospensione della terapia antiretrovirale
Giornata mondiale contro l'Aids nuove prospettive terapeutiche per i più piccoli
Camelia Ciocirlan / 500px / Getty Images

Oggi, primo dicembre, ricorre la giornata mondiale contro l’Aids. E proprio alla vigilia di questa ricorrenza, il 30 novembre, dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma sono arrivate buone notizie in merito a una nuova procedura per il trattamento di bambini affetti da hiv. Si tratta di un metodo che, stando a quanto riferiscono medici e ricercatori dell’ospedale romano che l’hanno messo a punto in collaborazione con il Mit di Boston, rende possibile individuare i bambini nei quali la carica virale residua risulta “dormiente” e quelli in cui invece tale residuo costituirebbe un rischio di recidiva della malattia - una distinzione fondamentale per valutare le opzioni terapeutiche. I risultati dello studio verranno presentati al convegno scientifico annuale dedicato alla prevenzione e al trattamento dell'Aids e delle infezioni associate “Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections (CROI)”, che si terrà a febbraio a Seattle (Stati Uniti).

Che cos’è la carica virale residua

Nonostante la scienza medica abbia fatto notevoli progressi nel trattamento delle infezioni da hiv, ancora oggi il virus non riesce a essere debellato completamente dall’organismo. La quantità di virus che rimane all’interno di alcune cellule (linfociti T) in individui contagiati è definita carica virale residua, ed è uno degli ostacoli principali da superare per la guarigione completa, rendendo necessaria la terapia antiretrovirale a vita. In alcuni casi, tuttavia, questa potrebbe forse essere evitata. Quali? Dipende dalla tipologia di riserva virale presente nel paziente. La riserva virale può infatti essere identificata come “dormiente” o, al contrario, comportare un rischio di recidiva se non adeguatamente trattata. La sua caratterizzazione, però, ha richiesto fino a questo momento l’utilizzo di tecniche relativamente invasive, come il prelievo di elevate quantità di sangue, che costituisce un problema specialmente nel caso di bambini piccoli.

La novità

Il gruppo di medici e ricercatori sembra però essere riuscito a ottimizzare un metodo per caratterizzare la carica virale residua presente nei singoli pazienti che non richieda il prelievo di una quantità di sangue troppo elevata. Con la leucoaferesi, che consente grazie a un apposito macchinario di estrarre solo i globuli bianchi (o leucociti) e di reimmetere in circolo il resto del sangue prelevato, i medici sono riusciti a ottenere una quantità fino a 250mila volte maggiore di cellule da analizzare rispetto alle tradizionali tecniche di prelievo e il procedimento è risultato in generale sicuro per i giovani pazienti. Secondo gli esperti dell'ospedale Bambino Gesù e del Mit di Boston, il materiale cellulare così ottenuto consente quindi la caratterizzazione molecolare della riserva virale.

L’opzione della sospensione terapeutica

Lo studio proseguirà nel corso del 2023 con una sperimentazione già approvata dal Comitato Etico dell’Ospedale Bambino Gesù, e consentirà per la prima volta la sospensione terapeutica nei bambini che presentino un residuo virale dormiente.

Grazie ai risultati ottenuti dai due studi condotti dal Bambino Gesù è ora possibile determinare le caratteristiche della riserva virale dei bambini con infezione verticale da hiv, individuando se il virus ancora presente nelle loro cellule abbia o meno la capacità di replicarsi, cioè se sia dormiente o attivo”, spiega Paolo Palma, responsabile dell’unità di ricerca di Immunologia clinica e Vaccinologia dell’Ospedale. “Nei bambini in cui tale riserva si rivela completamente dormiente, sarà possibile procedere alla sospensione terapeutica nell’ambito di uno studio sperimentale controllato. Un traguardo inseguito da anni da medici e ricercatori che si occupano di hiv ”. Un'ottima notizia che arriva, appunto, nella giornata mondiale contro l'Aids.