OpenAI investe un milione nelle startup di intelligenza artificiale

Ritorna Converge, il fondo di corporate venture capital di OpenAI dedicato a progetti basati sull’intelligenza artificiale e in grado di migliorare l'umanità
L'amministratore delegato di OpenAI Sam Altman
L'amministratore delegato di OpenAI Sam AltmanOLIVIER DOULIERY/Getty Images

Quanto vale un progettodirompente” basato sull’intelligenza artificiale e potenzialmente in grado di “cambiare e migliorare l’umanità”? Un milione di dollari. È infatti questa, come riporta La Repubblica, la somma che Converge, il fondo di corporate venture capital di OpenAI, destinerà a ciascuno dei vincitori della sua seconda tornata di investimenti.

Le candidature, aperte a tutti i “costruttori di prodotti eccezionali che utilizzano l'intelligenza artificiale per cambiare il mondoa prescindere dal grado d’istruzione e dall’esperienza lavorativa, potranno essere inviate dal 14 dicembre al 26 gennaio all’indirizzo mail hello@openai.fund. OpenAI Startup Fund premierà una decina di giovani aziendetrasformative”, che lavorano per rendere l’intelligenza artificiale un acceleratore per l’ingegno e la creatività umana. Finora il fondo ha investito circa 175 milioni di dollari su progetti inerenti ai campi della sanità, del diritto, dell’energia e delle infrastrutture, delle scienze e dell’istruzione.

Il programma vero e proprio per i selezionati durerà in tutto sei settimane, dall’11 marzo al 19 aprile 2024. La prima e l’ultima si svolgeranno a San Francisco, con spese di viaggio interamente coperte. Nelle altre quattro sarà invece possibile collegarsi anche da remoto.

Le startup che hanno finora ricevuto il sostegno del fondo sono diverse. C’è per esempio Descript, azienda di editor video fondata e diretta da Andrew Mason che consente di realizzare un video in pochi minuti utilizzando l’intelligenza artificiale nello stesso modo in cui la si userebbe per modellare un testo. Harvey, il cui fondatore e ad è Gabriel Winston, sta invece mette la tecnologia a disposizione degli studi legali, rendendo più facili compiti ripetitivi come la ricerca di fonti e la redazione di atti.

Mem sta realizzando il primo spazio di lavoro che si organizza autonomamente, partendo dalle note personali, per ispirare gli utenti con informazioni rilevanti in un dato momento. L’asiatica Speak sta invece creando un tutor AI capace di avere conversazioni con gli studenti delle lingue straniere e analizzarne pronuncia, grammatica e vocabolario in tempo reale.