Perché la Cina sta indagando sul più grande fornitore di iPhone

Le autorità di Pechino stanno compiendo accertamenti fiscali su Foxconn, l'azienda che assembla gli iPhone per Apple, ma i controlli avrebbero una matrice politica
Il fondatore di Foxconn Terry Gou
Il fondatore di Foxconn Terry GouScott Olson/Getty Images

Foxconn è finita sotto la lente d’ingrandimento delle autorità fiscali cinesi. Lo hanno confermato il 23 ottobre all’agenzia Reuters fonti vicine alla società, una dei principali assemblatori di iPhone, sottolineando che gli accertamenti sarebbero stati ufficializzati dal Global Times, un giornale politico sostenuto dalla Repubblica popolare, per ragioni legate alle prossime elezioni di Taiwan.

In particolare il tabloid ha riportato che alcune delle principali filiali di Foxconn in Cina sono oggetto di accertamenti fiscali e che la autorità hanno condotto indagini nelle sedi dell’azienda relative al suo utilizzo del suolo nelle province di Henan e Hubei e non solo. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa internazionale, sarebbero state diverse le aziende sottoposte a controlli nel paese asiatico, ma sarebbe stata resa nota solo l’indagine relativa a quella di Nuova Taipei per motivi politici.

Terry Gou, il patron di Foxconn
Terry Gou, patron di uno dei principali fornitori di Apple, Foxconn, prova a guadagnarsi la candidatura in vista delle elezioni presidenziali del 2024 a Taiwan. Vicino a Trump e apprezzato a Pechino, potrebbe diventare l'ago della bilancia dei rapporti tra le due potenze

A meno di tre mesi dalle elezioni a Taiwan, con la volontà di Foxconn di espandere la propria produzione al di fuori della Cina, la dimostrazione che arriva da Pechino rappresenta per il governo di Taipei l’ennesimo caso di pressioni esterne finalizzate a influenzare la vita politica e sociale del paese in maniera favorevole alla Cina. Il fondatore di Foxconn Terry Gou, che si è dimesso dalla carica di capo dell'azienda nel 2019, si candida infatti alla presidenza da indipendente. La Cina tifa Gou, mentre è dato al momento in vantaggio l’attuale vicepresidente Lai Ching-te, che vuole tutelare l'indipendenza dell'isola da Pechino.